CSR Car Service

NUOVE REGOLE SUL CODICE DELLA STRADA

Sono entrate in vigore le numerose modifiche al Codice della strada introdotte nelle scorse settimane da governo e parlamento con la conversione in legge del cosiddetto decreto Infrastrutture. Molti osservatori sostengono che la montagna ha partorito il classico topolino. Rispetto alle (alte) aspettative degli esperti è vero, ma il lavoro delle Camere in sede di conversione di un decreto-legge non poteva, evidentemente, consistere in una riforma complessiva del Codice della strada, non era né la sede né il momento per varare una revisione della norma cardine che regola la circolazione. E lo strumento utilizzabile in questa fase, l'emendamento, non era certamente adatto a un intervento organico e in profondità. In ogni caso, la Camera (tutte le modifiche sono state introdotte a Palazzo Montecitorio) ha lavorato con esiti tutt’altro che disprezzabili. Anzi, con la sola eccezione di alcune pessime novità sui monopattini, in questa legge sono decisamente molte le cose positive. Partiamo da queste: Targhe prova sulle auto usate: governo promosso. Due importanti novità furono introdotte fin dall’inizio dal governo e sono state confermate dal parlamento: si tratta della possibilità, per concessionarie e autosaloni, di utilizzare la targa prova sulle auto già immatricolate e dell’allungamento dei termini di immatricolazione delle auto acquistate con gli incentivi. Più tempo per targare le auto con incentivo: governo promosso. Con il secondo intervento il governo ha dato la possibilità a molti automobilisti di non perdere gli incentivi a causa del sensibile allungamento dei tempi di consegna delle auto nuove provocato dalla crisi dei microchip. Trasparenza sulle multe: parlamento promosso. Apprezzabile anche la norma sulla trasparenza sulle multe. Finora i comuni e le province dovevano semplicemente comunicare al ministero dell’interno le somme incassate nell’anno precedente dalle violazioni di norme del codice della strada e un dettaglio sull’impiego di queste risorse. Disabili anche sulle strisce blu: parlamento promosso. Completamente condivisibile anche la norma che, a partire dal 2022, consentirà ai disabili di parcheggiare gratuitamente sulle strisce blu nel caso in cui gli stalli riservati siano occupati, così come il raddoppio della sanzione (da 84 a 168 euro) per chi sosta impropriamente sugli stalli riservati ai disabili (e i punti persi salgono da due a sei). Foglio rosa per 12 mesi e tre prove di guida: parlamento promosso. Finalmente diventa permanente il raddoppio da sei a 12 mesi della durata del foglio rosa, introdotto con provvedimenti tampone durante l’emergenza Covid e di volta in volta reiterato. Tablet alla guida: parlamento rimandato. Opportuna la decisione del parlamento di specificare gli strumenti il cui utilizzo è vietato alla guida, inizialmente limitata agli “apparecchi radiotelefonici”. Adesso la legge parla di “smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l'allontanamento delle mani dal volante”. Stalli rosa a maglie troppo larghe: parlamento rimandato. E veniamo alle norme deludenti e negative. Partiamo dai cosiddetti stalli rosa, cioè gli spazi riservati alle donne in stato di gravidanza e ai genitori con figli fino a due anni muniti di uno speciale contrassegno, il “permesso rosa”. Intento nobilissimo, realizzazione approssimativa. Monopattini sulle strade extraurbane: parlamento bocciato. Da bocciare, invece, molte novità sui monopattini. Il parlamento, su questo fronte, è intervenuto in maniera decisamente contradittoria. Mentre l’opinione pubblica chiedeva, e si attendeva, una “stretta” sulle norme che disciplinano l’utilizzo di questi mezzi, Camera e Senato hanno invece allentato molte regole. Non solo non hanno introdotto l’obbligo di targhino, l’obbligo di assicurazione, l’obbligo di casco per tutti (devono indossarlo solo i minorenni), l’obbligo di patente AM, ma hanno addirittura allargato le maglie: molte sanzioni sono state dimezzate e, addirittura, tra le strade sulle quali questi mezzi possono circolare vi sono, adesso, anche le extraurbane secondarie (prima potevano farlo solo sull'eventuale pista ciclabile, adesso possono farlo anche sulla carreggiata).

CSR Car Service

Manutenzione auto elettriche - costi da non sottovalutare

Secondo una ricerca riferita agli USA, per i primi due anni mantenere un’auto elettrica costa di più di quelle convenzionali. Le conclusioni sono che per i primi due anni mantenere un’auto elettrica costa di più di quelle convenzionali, ma al terzo anno la situazione si inverte e le auto a batteria vanno in vantaggio. Questi sono i risultati dell’indagine Deepview True Cost 2021, uno studio che misura le spese di manutenzione/riparazione sostenute in tre anni di uso dai proprietari e anche dai produttori di veicoli e relative a vetture del “model year” 2018. La ricerca, che si riferisce al mercato americano, copre quindi anche le spese dei costruttori per varie voci di loro pertinenza - riparazioni in garanzia, aggiornamenti software, campagne di assistenza, diagnostica e i richiami - ed è esteso a 24 segmenti, compreso quello dei veicoli elettrici. In questo modo si dà un quadro completo delle spese connesse all’utilizzo delle automobili e dei pick-up leggeri, molto diffusi negli Stati Uniti. PIÙ TECNOLOGIE, PIÙ SPESE - I costruttori stanno però trasferendo solo in parte questo aggravio ai consumatori, dato che le loro spese sono aumentate dell’11% dal 2016 al 2018, arrivando a 364 dollari in media per ogni veicolo. Nello stesso periodo i proprietari hanno speso in media 309 dollari, con un aumento di solo 1 dollaro rispetto al 2016. Le auto elettriche sarebbero quindi vantaggiose anche per i costruttori, che risparmierebbero sugli interventi post vendita. La ricerca ha anche evidenziato che le nuove tecnologie si diffondono prima nel settore dei veicoli premium, cosa che li rende più costosi da riparare. Il diffondersi di tecnologie e opzioni anche nei segmenti più bassi dovrebbe quindi far aumentare i costi di assistenza anche per questi veicoli.

CSR Car Service

Anche il Superbollo 2021 tra le tasse cancellate

Il superbollo rappresenta un’addizionale erariale al bollo auto. Si tratta di una tassa da pagarsi su autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore a 185 Kw. Ad oggi, l’importo dovuto è pari a 20 euro per ogni kw di potenza superiore alla citata soglia. Sono previste, tuttavia, delle riduzioni al: 60% dopo 5 anni dalla costruzione del veicolo 30%, dopo 10 dalla costruzione del veicolo 15%, dopo 15 anni dalla costruzione del veicolo Il superbollo, invece, si azzera dopo 20 anni dalla costruzione del veicolo e non è dovuto nei casi in cui il veicolo sia esente da bollo (come ad esempio per i veicoli dei disabili). La tassa fu cancellata sul finire degli anni novanta (1997) e successivamente reintrodotta nel 2011. In quell’anno, il superbollo era previsto per veicoli di potenza superiore a 225 kw ed era pari a 10 euro per ogni kw superiore alla menzionata potenza. Dal 2012, invece, è a regime secondo gli importi e le riduzioni di cui al paragrafo precedente. Ora, si potrebbe pensare ad una sua nuova abolizione, in quanto trattasi di una piccola tassa la cui cancellazione potrebbe alleggerire oltre che le tasche degli italiani anche il lavoro per l’Amministrazione finanziaria.

AutoMov